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Associazione Ticinese Terza Età23 mag 20253 min read

Buon Compleanno Coro “Ra Froda”!

Attualità Regionale

Il coro ha celebrato con grande entusiasmo i suoi venticinque anni lo scorso 17 maggio, scegliendo come cornice il Ristorante “La Botte” di Pollegio. Una serata speciale, vissuta in compagnia di circa ottanta persone, tra amici, sostenitori e appassionati. E naturalmente, la festa è stata accompagnata dal canto, vera anima del gruppo.

A dare il benvenuto è stato Eros De Boni, presidente di ATTE Biasca e Valli – associazione alla quale il coro è affiliato – che ha evidenziato i valori fondanti dell’attività corale: ascolto, rispetto dei tempi e gioia dello stare insieme in armonia. Ha portato anche i saluti di Daisy Andreetta, presidente di ATTE Blenio e Riviera, impossibilitata a partecipare di persona, ma presente con parole cariche di significato:

“Il coro è molto più di un insieme di voci: è un punto di riferimento per la socializzazione, il benessere personale e collettivo, la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali. Attraverso la musica si creano legami, emozioni e momenti di condivisione. In un mondo in rapida trasformazione, dove i rapporti umani si fanno spesso più fragili, la perseveranza del vostro coro lancia un messaggio forte: siete rimasti uniti, attivi e motivati, anche nei momenti più difficili, come durante la pandemia. Avete dimostrato forza, coesione e speranza.”

A questi pensieri si è aggiunto il messaggio scritto di Giampaolo Cereghetti, presidente di ATTE cantonale, che ha offerto un’immagine poetica paragonando la musica a una cascata – ra froda – che scorre tra le rocce: fluida, viva, capace di scuotere e accarezzare.

Marie-Gabrielle Sassella, responsabile del coro, ha espresso la propria gratitudine, collegando il toponimo Ra Froda al simbolismo locale di Biasca. Ha poi ricordato con affetto il primo maestro del coro, Silvano Calanca – già direttore delle scuole di Biasca e stimato docente alla Scuola magistrale di Locarno. Dopo di lui si sono succeduti vari direttori, fino all’attuale, Pio Rodoni, che ha guidato l’esibizione con passione e competenza.

Il pomeriggio è proseguito in musica, con un programma interamente dedicato a Vittorio Castelnuovo, le cui canzoni – ancora oggi attuali – raccontano l’amore per la terra, la cultura e la tradizione. La presentazione dei brani è stata affidata alla nipote, Massimina Pesenti, che con parole commosse ha saputo evocare lo spirito dello zio, affettuosamente chiamato “Zio Toio”. Attraverso aneddoti e riflessioni, ha dato profondità e significato a ogni esecuzione.

Due interventi, in particolare, hanno colpito il pubblico:

“L’addio del giovane militare”

Composta nel 1939, all’inizio della seconda guerra mondiale, questa canzone nasce dal dolore della sorella di Vittorio, Adele, che salutava il marito in partenza per il fronte. Anche se all’epoca Vittorio era ancora cittadino italiano e non fu chiamato alle armi, quell’immagine lo colpì profondamente. Scrisse la canzone in una settimana e iniziò a diffonderla tra i soldati, accompagnandosi con la fisarmonica e vendendo gli spartiti a 20 centesimi. Fu un successo e lo incoraggiò a pubblicare anche altre sue composizioni, fino ad allora custodite con riserbo.

“Valle Riviera”

Scritta nel 1967, è un canto d’amore verso la propria terra e riflette anche sul tema dell’emigrazione. Così scriveva Castelnuovo:

“La valle Riviera è un po’ fredda, talvolta dura come il granito delle sue cave, ma è la più profondamente bella, perché è la mia Valle. Qui sono nato, qui vive la mia gente, anche se ho trovato incomprensioni che, paradossalmente, devo ringraziare: mi hanno spinto verso l’alto, verso la gioia di dare.” “Dedico questa canzone a chi, costretto dalla vita, ha dovuto emigrare, bagnando di lacrime la strada della partenza.”

A chiudere il concerto, l’“Inno di Pace”

Composto nel 1945, al termine del secondo conflitto mondiale, è un’esplosione di gioia e sollievo. Castelnuovo scriveva:

“Un giorno indimenticabile, di entusiasmo e speranza. La consapevolezza di aver superato un pericolo così grande mi spinse a comporre questo Inno, che fu accolto da tutti e cantato persino da chi non aveva mai cantato prima.”

Una giornata speciale, in cui la musica è stata davvero il filo conduttore di un messaggio di unione, memoria e amore.

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Associazione Ticinese Terza Età

Associazione apartitica e aconfessionale che promuove iniziative volte a facilitare l’integrazione sociale e intergenerazionale delle persone anziane.

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