Attualità
In Svizzera, ogni giorno, migliaia di persone si prendono cura di un familiare malato, anziano o disabile. Ma cosa sappiamo davvero della loro esperienza, delle motivazioni che li spingono a farlo e di come cambia la loro vita nel tempo?
È per rispondere a queste domande che nasce SCOHPICA, la Swiss Cohort of Health Professionals and Informal Caregivers, un progetto di ricerca nazionale promosso da Unisanté, in collaborazione con l’Institut et Haute École La Source, il CHUV, e altri importanti partner accademici e istituzionali, tra cui il Dipartimento della sanità e della socialità del Canton Ticino.
L’iniziativa ha l’obiettivo di approfondire l’evoluzione del ruolo dei familiari curanti, individuando i principali fattori che motivano e influenzano la scelta di prendersi cura di una persona cara e il suo proseguimento nel tempo. Lo studio consente inoltre di valutare l’impatto dell’attività di cura sul percorso di vita e sul benessere quotidiano di chi assiste un proprio caro.
Attraverso un questionario annuale – della durata di circa 30 minuti – e, per chi lo desidera, un colloquio individuale, SCOHPICA si propone di:
Condotta a livello nazionale, l’indagine raccoglie informazioni preziose su una figura centrale per la sostenibilità del sistema socio-sanitario svizzero. I dati raccolti saranno pubblicati su una piattaforma interattiva, a disposizione anche degli operatori del settore. A ogni fase del progetto partecipa un gruppo di esperti/e che ne garantisce la coerenza scientifica e l’attenzione alle reali preoccupazioni degli interessati.
Una partecipazione attiva anche nel Canton Ticino è fondamentale per rappresentare in modo adeguato la realtà locale. Raccogliere le voci dei curanti della Svizzera italiana significa arricchire il progetto di prospettive diverse e assicurare che le risposte offerte a livello nazionale siano davvero inclusive.
Partecipare è semplice: basta collegarsi a questa pagina e compilare il questionario online entro il 15 agosto.
Chi ne ha la possibilità, è caldamente invitato a diffondere l’iniziativa e – in caso di necessità – ad offrire supporto nella compilazione del questionario a familiari, amici o conoscenti che si occupano di una persona cara.
Dare voce ai familiari curanti è un atto di giustizia sociale. La tua partecipazione conta e può fare la differenza.