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Dal Passatempo alla Dipendenza: riflettori accesi sul gioco d’azzardo nella terza età

Scritto da Associazione Ticinese Terza Età | 16 apr 2025

Prevenzione



L'11 aprile, in Via Beltramina a Lugano, si è tenuta una conferenza che ha acceso i riflettori su un tema tanto delicato quanto attuale: il gioco d'azzardo tra le persone anziane. L'evento, dal titolo "Dal Passatempo alla Dipendenza: Capire il Gioco in Denaro e le sue Sfumature nella Terza Età", ha visto la partecipazione di due figure chiave nel panorama della ricerca e della prevenzione: Roberta Smaniotto, dell'Istituto di ricerca sul gioco d'azzardo, e Giovanna Bernaschina, responsabile della concezione sociale terrestre del Casinò di Lugano.

L'incontro ha offerto uno sguardo approfondito e sfaccettato su un fenomeno che, spesso, viene sottovalutato. Il gioco in denaro, infatti, può iniziare come un'attività ricreativa, un modo per socializzare e mantenere viva la mente, ma può anche trasformarsi in una dipendenza subdola, con conseguenze serie sulla vita dell'individuo e delle persone a lui vicine.

Nella prima parte della conferenza è stato evidenziato come, per molti anziani, il gioco rappresenti un'occasione di svago e socializzazione, una parentesi nella routine quotidiana che può offrire stimoli positivi se praticata in modo responsabile. Tuttavia, è proprio su questo equilibrio che si gioca il confine tra benessere e rischio.

A seguire, si è affrontato il tema dei segnali di allarme che possono indicare una transizione verso una forma di dipendenza. Tra i più comuni: l'aumento della frequenza con cui si gioca, il progressivo incremento delle somme di denaro spese, l'isolamento sociale, e cambiamenti comportamentali spesso evidenti a familiari e amici. Segnali che, se colti in tempo, possono fare la differenza.

La terza parte dell'incontro ha messo in luce le conseguenze più gravi della dipendenza da gioco, soprattutto nella terza età. Le ricadute possono essere molteplici: problemi economici, rottura dei legami familiari, solitudine, ansia, depressione e perfino un deterioramento della salute fisica. Si tratta di una spirale pericolosa che spesso si consuma nel silenzio, protetta dalla vergogna o dalla difficoltà di chiedere aiuto.

Proprio per questo motivo, la conferenza si è conclusa con un focus sulle strategie di prevenzione e supporto. Sono sempre più numerose le risorse a disposizione, dai programmi di sensibilizzazione ai gruppi di sostegno, fino agli interventi terapeutici pensati appositamente per gli anziani e i loro familiari. L'obiettivo? Fornire strumenti concreti, creare consapevolezza e, soprattutto, rompere il silenzio che troppo spesso avvolge queste situazioni.

La partecipazione attiva del pubblico durante la sessione finale di domande e risposte ha confermato quanto il tema sia sentito e urgente. È solo attraverso il dialogo e l'informazione che si può costruire una rete di prevenzione efficace e solidale.

Parlare di gioco d'azzardo nella terza età non significa giudicare, ma capire. Capire le dinamiche, riconoscere i segnali, e offrire supporto là dove serve. Perché anche nella fragilità, è possibile ritrovare equilibrio e dignità.