Attualità ATTE
Si è tenuta sabato 30 agosto alla Casa del Popolo di Bellinzona la giornata di studio e discussione sul tema della “Cassa Malati Federale Unica: Proposta per un sistema sanitario al servizio dei cittadini” organizzata dall’Associazione per la Difesa del Servizio Pubblico, in collaborazione con il Partito Socialista, Verdi del Ticino, Unione Sindacale Svizzera Ticino e Moesa, e VPOD Ticino. Fra gli invitati a partecipare alla discussione c’era anche l’Associazione Ticinese Terza Età rappresentata dal vicepresidente Daniel Burckhardt. Di seguito il suo intervento.
"L’ATTE è un’associazione attiva in Ticino da 45 anni, che rappresenta circa undicimila persone anziane del nostro Cantone. Persone che votano, pagano le imposte e statisticamente usufruiscono più di altre fasce d’età dei servizi sanitari. Persone che hanno contribuito per decenni allo sviluppo economico e sociale della nostra comunità e che oggi, sempre più spesso, si trovano in grande difficoltà di fronte al costo, ormai fuori controllo, dei premi di cassa malati.
Dall’osservatorio privilegiato delle nostre attività – dai nostri 650 volontari, dai 14 centri diurni, ai programmi ricreativi e culturali, ai servizi di sostegno – registriamo, giorno dopo giorno, una crescente preoccupazione: non parliamo solo di disagio, ma della concreta impossibilità, per molti, di far fronte contemporaneamente alle spese sanitarie e alle altre esigenze fondamentali.
Le più recenti ricerche indicano che una parte significativa (circa il 29.5%, secondo lo studio promosso nel 2022 da Pro Senectute in tutta la Svizzera) delle persone anziane in Ticino, e in particolare le donne, vive già oggi vicino o al di sotto della soglia di povertà. In questo contesto, il peso dei premi assicurativi agisce come un aggravante che mina la dignità e la sicurezza di migliaia di cittadine e cittadini.
Il prossimo 28 settembre saremo chiamati a esprimerci su una proposta di grande portata – l’introduzione del tetto massimo del 10 percento per i premi di cassa malati rispetto al reddito disponibile. È una votazione importante, che tocca questioni delicate: il rapporto fra solidarietà, sostenibilità finanziaria e principi democratici.
Come ATTE, non intendiamo né possiamo sostituirci alla responsabilità individuale degli undicimila affiliati che rappresentiamo – anche perché, all’interno della nostra stessa associazione, esistono opinioni diverse e legittime sul merito della proposta.
Ciò che vogliamo affermare con chiarezza è che il sistema attuale non è più sopportabile. Finora abbiamo preso posizione pubblicamente per difendere il canone SSR e contro lo smantellamento degli uffici postali (e le potenziali conseguenze della totale digitalizzazione dei titoli di trasporto), entrambi servizi indispensabili per evitare l’isolamento, specie nelle zone periferiche.
Per questo, al mondo politico chiediamo senso di responsabilità e coraggio: servono misure concrete e incisive. Qualunque sia l’esito della votazione, resta – e resterà – l’urgenza di intervenire, rafforzando i meccanismi di solidarietà, aumentando la trasparenza dei costi, difendendo il diritto di tutte le generazioni a un accesso equo alle cure e riflettendo sull’opportunità di legare i premi alla reale capacità contributiva. Inoltre, la cassa malati unica potrebbe essere una soluzione per il futuro.
L’ATTE continuerà a vigilare, a denunciare le disuguaglianze e a offrire la propria voce – senza ideologie, ma con fermezza – in difesa della giustizia sociale e della dignità delle persone."
Daniel Burckhardt, Vicepresidente cantonale ATTE